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LVIA in Etiopia
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Comunità pastorali dell'Etiopia meridionale, con cui la LVIA lavora per la sicurezza alimentare |
LVIA iniziò ad operare a Mendida, villaggio a 150km a nord di Addis Abeba. Anche qui il primo intervento fu nel campo della formazione con la costruzione di una scuola tecnica gestita dai Padri Cistercensi ed il conseguente avvio dei corsi. Negli anni la tipologia di intervento si è estesa e si sono succeduti più progetti di sviluppo integrato che interessarono l’approvvigionamento idrico, l’agricoltura, l’orticoltura, la riforestazione, il miglioramento dell’habitat e la formazione tecnica.
Nel 1998 LVIA ha promosso la nascita di un ONG locale, la SCDA - Shoa Community Development Association - nella quale è confluito lo staff locale che aveva collaborato nei precedenti progetti in modo da supportarne l’autonomia e la sostenibilità. Da allora sono state promosse una serie di iniziative mirate al supporto istituzionale dell’ONG locale: l’aiuto finanziario per le iniziative in Regione Oromo, la presentazione congiunta di progetti (Ambasciata Inglese, Block Grant, CIDA, ECHO) per finanziare le attività concordate con le Regione Amara ed espandere la presenza dell’SCDA in Regione Afar.
In seguito a partire dal 2001 l’area di intervento si è estesa con l’apertura di una sede a Shashamane e la presenza di un volontario stabile per promuovere un approccio più integrato per rispondere alle problematiche nelle Wereda di Shashamanne, Siraro ed Arsi Negelle. A partire dal 2005 il focus in East Shoa è passato decisamente all’area di Shashamanne (3 Wereda) con interventi in ambito sociale, innovazione in agricoltura e attività di supporto a iniziative economiche locali quali microcredito e gruppi di trasformazione lattiero-casearia.
Dal 1995 la LVIA avviò la propria presenza anche a Moyale, un villaggio a cavallo tra la regione Oromo e Somala, nell’estremo sud dell’Etiopia, al confine con il Kenya, con un progetto finanziato dall’Unione Europea. Gli interventi riguardarono la ricostruzione di cliniche di medicina e di veterinaria, di scuole primarie, dei sistemi d'approvvigionamento idrico (in special modo mediante la trivellazione e l’installazione di pompe ad energia solare) e il rifornimento d'alcuni input per l’agricoltura, come sementi ed attrezzi. Un secondo finanziamento dell’Unione Europea ha permesso il consolidamento della presenza LVIA tesa a migliorare la sicurezza alimentare attraverso la disponibilità d'acqua e di alimenti, sia in termini di produzione locale di cibo che di creazione di lavoro. L’ultima evoluzione della strategia LVIA nella zona prevede una crescente attenzione per l’evoluzione dei sistemi agricoli e pastorali, attraverso una visione di insieme che implichi un crescente scambio con gli attori attivi in un’area geografica più vasta.